L'obesità é un fenomeno complesso, denominato da fattori metabolici, neuroendocrini, genetici, sociali e comportamentali. Gli studi condotti negli ultimi anni dall' Organizzazione Mondiale della Sanità hanno evidenziato come il significativo aumento dei tassi di obesità non possano essere spiegati con mutazioni genetiche, ma come un significativo cambiamento degli stili di vita e delle condotte alimentari. L'assunzione di cibi con alta densità calorica, di bevande ricche di zuccheri, il consumo di fuoripasto nei fast food e di porzioni eccessive, la sedentarietà sono alcuni dei comportamenti responsabili dell'obesità, ma a questi vanno aggiunti i fattori psicologici.
Sin dai primi istanti in cui un bambino viene al mondo, si comprende che l'alimentazione non ha solo una funzione nutrizionale, ma ha un significato affettivo e relazionale. Durante l'allattamento questi due aspetti sono sovrapposti, proprio perché per essere nutrito il bambino deve "attaccarsi" alla madre, così contemporaneamente soddisfa entrambi i bisogni di fame e di contatto...lui non sa ancora cosa prova e di cosa ha bisogno, ma sa che così sta bene. Con lo sviluppo neurologico e con l'aiuto della mamma, il bambino comprende che questi due aspetti sono separati. Succede spesso che, quando un bambino piange, gli viene dato qualcosa da mangiare per farlo smettere, piuttosto che abbracciarlo; questo comportamento é frequente e non patologico in sé, ma se viene esasperato e riprodotto nel tempo é indice di una relazione disfunzionale. Il bambino, divenuto adolescente e poi adulto, regredirá a questa fase, quando sarà triste o angosciato, perché non consapevole di cosa ha bisogno. Diversi studi hanno individuato dei tratti comuni di personalità nel bambino obeso: insicurezza, depressione, aggressività mascherata e autodiretta, relazione simbiotica con la madre.
Il trattamento psicologico dell'obesità tiene in considerazione diversi aspetti:
Dott.ssa Francesca Ambrogio
Psicologa Psicoterapeuta a Acilia (RM)
Psicologa Psicoterapeuta
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Iscritta all'Albo degli Psicologi del Lazio num. 15416 dal 21/11/2007