 
 L’angoscia è il più semplice compromesso tra l’impulso che spinge la persona a fare qualcosa ritenuta pericolosa (oppure la paura delle conseguenze derivate da questo impulso) ed il tentativo d’impedirla.
Perché nel momento in cui la psiche identifica un oggetto specifico o una situazione specifica che procura angoscia, la mente non può fare a meno che occuparsene, pensare in maniera ossessiva a quella situazione, attraverso un meccanismo perverso che in parte gratifica l’impulso inconscio. Chi ha paura dei topi, li vede ovunque e non perché li allucina, ma perché la sua attenzione è focalizzata lì, in un meccanismo inconscio di attrazione/repulsione.
Proprio dal fatto che la persona non sa perché prova angoscia, ma solo cosa provoca angoscia ed anche per l’intensità dell’emozione provata.
            Ognuno di noi, in condizioni di equilibrio psichico reagisce   ad una situazione pericolosa con la paura, emozione fondamentale e   ontogeneticamente indispensabile perché spinge a due reazioni   fondamentali per la sopravvivenza: “l’attacco o la fuga”. Questa   emozione porta l’Io ad attivarsi, per fronteggiare il pericolo. In   condizioni di disequilibrio psichico, cioè quando la persona si trova in   un conflitto inconscio, la persona tesa reagisce con il panico sia ad   un pericolo reale, sia ad un pericolo immaginario. Sulla modalità con   cui si manifesta un tipico Attacco di Panico ne ho parlato in un altro   articolo attacchi di panico
In alcuni casi la situazione temuta è tale perché la persona è   inibita nei suoi impulsi sessuali o aggressivi, quindi mentre una   persona non inibita integra questi aspetti all’interno del suo   funzionamento, la persona inibita li reprime e questi si manifestano   sotto forma di fobie specifiche, sintomi e angoscia. Un esempio clinico   sono i casi d’impotenza o frigidità. Oppure i casi delle mamme che hanno   paura di fare del male ai propri figli.
            In altri casi di fobie semplici, la situazione temuta non   rappresenta un desiderio inconscio di…., ma sono temute le conseguenze:   paura di una punizione, paura di perdere l’amore, paura di andare “a   pezzi”. Un esempio clinico è quello di una giovane donna che ha paura   che i suoi organi sessuali vengano danneggiati da un rapporto sessuale.
          Ci sono altri casi, invece, in cui il collegamento tra la   situazione temuta e l’originale conflitto inconscio è più celato, perché   la psiche ha operato uno spostamento. In questi casi, le interpretazioni non possono essere univoche, ma sono riconducibili alla storia personale di ogni paziente.
Dott.ssa Francesca Ambrogio
          Psicologa Psicoterapeuta a Acilia (RM)
Psicologa Psicoterapeuta
 Partita IVA 02657570806
          Iscritta all'Albo degli Psicologi del Lazio num. 15416 dal 21/11/2007